Domenica 19 “giornata mondiale del povero”: l’ Arcivescovo Neri celebra l’Eucaristia e pranza con gli amici della Caritas diocesana.

Domenica prossima vivremo, insieme a tutta la Chiesa, la giornata dei poveri. E’un appuntamento – spiega papa Francesco – che “progressivamente la Chiesa sta radicando nella sua pastorale, per scoprire ogni volta di più il contenuto centrale del Vangelo”. Infatti “ogni giorno siamo impegnati nell’accoglienza dei poveri, eppure non basta. Un fiume di povertà attraversa le nostre città e diventa sempre più grande fino a straripare: quel fiume sembra travolgerci, tanto il grido dei fratelli e delle sorelle che chiedono aiuto, sostegno e solidarietà si alza sempre più forte”.

Ecco perché, nella domenica che precede la festa di Cristo Re dell’Universo siamo chiamati a rinnovare un duplice impegno: vivere la povertà e servire i poveri.

Anche l’Arcidiocesi di Otranto, vive questa giornata esprimendo gratitudine a tutti i volontari che operano nei diversi servizi e riaffermando la gioia della amicizia con tanti, italiani e stranieri, bambini, giovani e adulti che chiedono il nostro aiuto e soprattutto chiedono di essere ascoltati, accompagnati e incoraggiati per trovare insieme strade di liberazione dal bisogno.

Questa giornata ci impegna tutti a non disgiungere mai la carità dalla giustizia, l’aiuto dalla presa in carico delle persone perché possano vivere autentici percorsi di promozione di sé stessi e della propria dignità.

Padre Francesco Neri, arcivescovo di Otranto, nella giornata dei poveri presiederà la Santa Messa alle ore 11,00 presso la cappella del Centro Caritas di Maglie nella casa delle suore Francescane Alcantarine. Al termine della celebrazione pranzerà presso la mensa “Buon Pastore” della Caritas diocesana in Galatina.

“D’altronde, – dice papa Francesco nel messaggio per la giornata dei poveri – se intorno all’altare del Signore siamo consapevoli di essere tutti fratelli e sorelle, quanto più diventerebbe visibile questa fraternità condividendo il pasto festivo con chi è privo del necessario”.

Questo piccolo segno di fraternità che l’Arcivescovo vivrà domenica, sproni tutte le famiglie delle nostre parrocchie, ad aggiungere un posto a tavola nella propria casa per invitare qualcuno che non ce la fa, oppure è solo.

 

 

 

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