Natale è una festa che riguarda la terra. Puoi viverla solo se sei capace di “discendere”, come ha fatto Gesù.
E’ l’impegno di ciascuno di noi. Ognuno sa, in cuor suo, quale scala deve scendere, quale situazione della propria vita e del proprio cuore ha bisogno di liberarsi dalla presunzione che, sovrastando gli altri, si vive più felici.
E’ l’impegno della società civile e politica: scendere nelle strade delle periferie per incontrare tutti coloro che, stritolati dalla crisi economica, rischiano di sotterrare qualunque speranza di vita.
E’ l’impegno dei grandi della terra che dovrebbero scendere dai palazzi dove si pianificano le guerre e percorrere le strade dove le guerre mietono vittime innocenti. Si renderebbero conto che la guerra non si ferma armando gli eserciti, per arricchire i soliti noti, ma disarmando le coscienze e creando giustizia per gli impoveriti dalle manovre macroeconomiche del Nord della terra. Se i grandi scendessero nelle case dei piccoli, si renderebbero conto che nei frigoriferi delle famiglie non c’è bisogno di altre bombe, ma di generi alimentari.
E’ l’impegno della Chiesa che deve scendere dagli altari per percorrere le navate delle città, delle famiglie, delle vite di coloro che più assomigliano a Colui che “discese dal cielo per noi e per la nostra salvezza”. Camminare insieme a tutti, non rispondendo alle domande di questionari sul Sinodo, ma facendo veramente “strada con i poveri senza farsi strada”.
In questi giorni canteremo con particolare trasporto: “Tu scendi dalle stelle, o Re del cielo”; che non accada che mentre Lui scende, noi rimaniamo sulle nuvole di una festa che abbiamo reso innocua.
Natale ci aiuti a “scendere” terra terra, perché il mondo si innalzi all’altezza del cielo e ridiventi il giardino nel quale Dio e l’uomo camminano insieme.
Buon Natale!
don Maurizio Tarantino